L’incanto della spiaggia di Vieste raccontato in poesia e musica…


sabato 10 febbraio, 2018

Nel Parco del Gargano, a Vieste, in uno degli angoli più affascinanti della costa pugliese, più volte insignita di Bandiera Blu, ha le sue radici la leggenda di Cristalda e Pizzomunno. Un’antica storia popolare portata sul palco di Sanremo da Max Gazzé per celebrare e ricordare un amore profondo che sempre si rinnova. Quello di due giovani semplici: un pescatore e la ragazza più bella del paese.

Una leggenda tramandata oralmente attraverso le generazioni che si sono succedute, giunta alle orecchie dei tanti viaggiatori che ogni anno si recano a Vieste per qualche giorno di sole e di mare. Un racconto che viene dal mare appunto, fautore di gioia e di sventura.

Si narra che Pizzomunno fosse un giovane marinaio molto bello. Di lui si innamoravano non solo le donne del paese ma anche le sirene. Il cuore di Pizzomunno però era già preso da Cristalda la ragazza più bella del villaggio dai lunghi capelli biondi. L’amore sincero e corrisposto dei due innamorati, non tardò a suscitare la gelosia delle sirene. Ogni volta che Pizzomunno prendeva il largo per pescare, queste cercavano di ammaliarlo per farsi seguire negli abissi. Gli promettevano di diventare sue schiave, di esaudire ogni suo desiderio ma il giovane ogni volta rifiutava. Invidiose della fedeltà del pescatore, le sirene umiliate e offese dal rifiuto, rapirono Cristalda, che travolta dalle onde non poté più riemergere. Pizzomunno distrutto dal dolore, si pietrificò tramutandosi nell’ enorme scoglio bianco che ancora oggi regna sovrano sulla spiaggia di Vieste.

La leggenda però non finisce qui… Si racconta che ogni 100 anni, il 15 agosto, i due amati riescano ad incontrarsi per una notte soltanto. Ai due innamorati è concesso finalmente di amarsi: Pizzomunno abbandona le sue sembianze pietrificate recuperando quelle umane, mentre Cristalda può riemergere dalle acque. Come tutte le leggende, ne esistono versioni differenti, ma ci piace ricordare questa raccontata da Gazzé che canta di ungigante di bianco calcare che aspetta tuttora il suo amore rapito e mai più tornato!“. Un enorme faraglione, come se ne possono vedere a decine lungo le coste del sud Italia, ma non così bianchi, non così incantevoli come questo, che con i suoi 25 metri di altezza, ancora affascina i turisti alimentando la fantasia degli innamorati.

Lo sapevi che… A questo enorme faraglione è stato dato proprio il nome di Pizzomunno. Per aver cantato la leggenda ed evocato la bellezza di questo magico luogo, Max Gazzé, seppur cantante romano, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Vieste.

Il mondo intero è per me molto “vivo” – tutte le piccole cose che crescono, perfino le rocce. Non riesco a guardare crescere un po’ d’erba e di terra , per esempio, senza percepire la vita essenziale, le cose che si muovono con loro. Lo stesso vale per una montagna, o un tratto di mare, o un magnifico pezzo di legno vecchio.
Ansel Adams