Un polo culturale per la riqualificazione del territorio
Agropoli, febbraio 2018
Situata nel comune di Agropoli, a pochi chilometri da Paestum, La Fornace rappresenta un valido esempio di riqualificazione urbana del territorio. Si tratta di un’ex fabbrica di laterizi riconvertita oggi in un polo culturale dove far convergere eventi, mostre, concerti, degustazioni e altre attività tese alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del Cilento.
In un’area sin dai tempi più antichi a vocazione agricola e pastorale, la fornace si pone come una delle poche testimonianze di archeologia industriale riprese e ben conservate. Noto con l’antico toponimo di “Campamento”, lo stabilimento impiegato nella produzione di materiale artificiale da costruzione ottenuto dalla cottura di argille con quantità variabile di sabbia, ossido di ferro e carbonato di calcio, è rimasto in uso fino agli anni Settanta. Un’attività iniziata quasi un secolo prima, sul finire del 1800, sorta in una zona ricca di giacimenti di argille plastiche, lungo il fiume Testene.
La Fornace in origine
La struttura interna della fabbrica, disposta originariamente su due livelli, presentava sei forni e diverse aree adibite al raccoglimento, alla lavorazione e alla conservazione del materiale prodotto. Non lontano dai forni erano collocati la macchina predisposta alla preparazione dei mattoni ed il deposito.
Realizzata già nell’innovativa variante a pianta ellittica, la fabbrica fu uno degli impianti pionieristici del nascente Stato unitario dando vita a un ’instancabile attività di produzione di mattoni. In seguito all’Unità d’Italia, quando furono avviati i lavori di pubblica utilità con la costruzione e l’ampliamento dei binari delle Ferrovie dello Stato, furono impiegati proprio i materiali prodotti nella fornace. Lo stabilimento che ebbe un forte impulso produttivo all’inizio del ‘900, alla fine degli anni trenta, contava una capacità produttiva di circa tre milioni di pezzi prodotti all’anno. Come attestato dalle fonti e dalle ricerche di studiosi del posto, la fabbrica della Fornace, nata per soddisfare le continue richieste di materiale da costruzione che i vecchi stabilimenti artigianali di Vigna Grande e di Madonna del Carmine non riuscivano ad esaurire, restò in attività ad Agropoli per circa novant’anni. Si trattò di un’attività fondamentale per lo sviluppo economico non solo della cittadina agropolese ma dell’intero territorio cilentano, nonché un luogo di sperimentazione nella conoscenza e nella lavorazione dei materiali. A partire dalla Seconda Guerra Mondiale, la crisi economico-politica investì anche la Fornace che si avviò verso un graduale e inevitabile declino chiudendo i battenti nel 1970.
La Fornace oggi
La Fornace si presenta oggi come un gradevole complesso monumentale in mattoni rossi in grado di esercitare un certo fascino sulla mente del viaggiatore curioso. Non passano inosservati gli stretti cunicoli e i singolari spazi sviluppatosi intorno alla lunga galleria di circa 84 metri all’interno dell’edificio, l’alta canna fumaria e il porticato in legno, all’esterno.
L’edificio adibito a centro culturale, tra gli altri, ha ospitato lo scorso dicembre e il 4 febbraio 2018 “Il mercato della Terra del Cilento” un’importante iniziativa Slow Food volta alla salvaguardia e alla promozione della produzione agricola di qualità e alla sensibilizzazione alla cultura alimentare.
Lo sapevi che…
La Fornace di Campamento, dall’aprile 2011, rientra nella lista dei Beni di rilevanza nazionale e dei beni vincolati dallo Stato. Dal 7 agosto 2011, con un atto formale, la delibera n. 58 del Consiglio Comunale, è entrata ufficialmente a far parte del patrimonio comunale della città di Agropoli.