Una finestra sull'antichità


Paestum, lunedì 30 luglio 2018

Una finestra sull’antichità, nonché una visuale sulla storia millenaria dell’uomo: questo è il Museo archeologico nazionale di Paestum. Esso conserva numerose testimonianze della storia della città nelle sue diverse epoche.

Il Museo Archeologico Nazionale di Paestum fu edificato nel 1952 all’interno della città antica. Inizialmente costituito da un’unica sala, fu successivamente ampliato e furono predisposti nuovi ambienti, costruiti intorno ad un giardino interno con vetrate aperte verso l’esterno.

Reperti eccezionali, conservati nel museo, sono sicuramente le metope e i materiali ritrovati durante gli scavi alla foce del fiume Sele, dove contemporaneamente alla fondazione della città fu fondato un santuario consacrato ad Hera. Le metope arcaiche in arenaria facevano parte del primo Thesauros e di queste, diciotto sono dedicate alle imprese di Eracle. Una serie di ex voto tra cui frammenti di terrecotte, vasi, oggetti in metallo e in osso, venivano offerti al santuario dai fedeli. Interessanti le decorazioni a gronde leonine e le dieci metope superstiti del tempio maggiore dell’Heraion che compongono una narrazione continua raffigurante un gruppo di danzatrici.

Migliaia degli oggetti pervenuti provengono dai corredi funerari recuperati nelle varie necropoli. La tipologia delle sepolture era a cassa, con copertura piana o a doppio spiovente, e a semicamera, cui si accedeva tramite gradini scavati nella roccia.

In epoca greca gli arredi funebri si presentano sobri mentre successivamente lasciano il posto a corredi molto ricchi che differenziano la sepoltura maschile, caratterizzata da attrezzi sportivi, armi in ferro e armature di bronzo da quella femminile, contraddistinta dalla presenza di monili, come fibule, anelli, pendagli, bracciali d’oro, d’avorio e d’ambra. Le tombe dei bambini, invece, erano caratterizzate dalla presenza di statuette a forma di animali e vasi in miniatura.

Le immagini raffigurate sulle lastre delle tombe lucane confermano il sesso dell’inumato così come già espresso dagli oggetti del corredo: nelle sepolture maschili spesso è ritratto un guerriero a cavallo in atteggiamento trionfale o vengono riprodotte armature complete; in quelle femminili, la donna viene rappresentata intenta nelle attività della filatura e della tessitura o esposta sul letto di morte, assistita da personaggi femminili che la piangono.

Al Museo, un’importante sezione è dedicata ai Romani e documenta, attraverso diversi materiali, plastici e grafici di ricostruzione, l’evoluzione storica della colonia latina dal 272 a.C., anno della conquista romana della città, fino alla decadenza. Il percorso espositivo approfondisce diversi temi: l’urbanistica, i monumenti pubblici, gli spazi sacri, gli spazi privati, le necropoli e il territorio con le sue strutture politiche e sociali.

La Tomba del Tuffatore

Tra i pezzi di inestimabile valore storico e artistico conservati nel museo, ci sono le lastre dipinte della cosiddetta Tomba del Tuffatore, unico esempio di pittura di età greca della Magna Grecia. È una sepoltura a lastroni, chiusa da una copertura piana, con affreschi sulle pareti interne. Sulla lastra di copertura è dipinto un uomo che si tuffa in acqua: il tuffo simboleggia il passaggio dalla vita alla morte.

Per info su orari di apertura, costi, visite guidate ed eventi al Museo archeologico nazionale di Paestum compila e invia il form

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